Chi è che scrive?

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Daniele Campanari nasce a Latina il 9 dicembre del 1988, studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione all'università "La Sapienza" di Roma,collabora come giornalista a Radio Sapienza. La sua passione per la scrittura comincia nel "momento in cui ho imparato a mettere insieme due parole". Da bambino componeva filastrocche in rima utilizzando i nomi e i cognomi dei personaggi famosi. A 16 anni scrive e arrangia musicalmente " Sei tutto per me". Da qui, si collega l'altra sua passione, ovvero la musica, che lo porta ad esibirsi per un breve periodo con alcune tribute band romane di Luciano Ligabue. Da un anno circa, ha scelto di rendere pubblici i testi, le poesie, i racconti e gli aforismi che normalmente scrive nella sua stanza, nel bagno di casa, nello sgabuzzino e in altre parti del globo. "Tutti hanno un sogno riposto nel cassetto che vorrebbero realizzare. Il mio sogno ce l'ho in mano e attraverso una penna e un foglio bianco sto cercando di renderlo vivo"

lunedì 2 aprile 2012

DONNA CONDANNATA ALLA CRUDELTA' PERCHE' NON FA SESSO CON IL MARITO


DONNA CONDANNATA ALLA CRUDELTA' PERCHE' NON FA SESSO CON IL MARITO

di Daniele Campanari


Alla base di ogni matrimonio che si rispetti c’è il sesso, unica fonte naturale di allegria tra coppie.
Questo è ciò che avrà pensato il giudice della Corte Suprema di New Delhi quando ha deciso di condannare per “crudeltà” verso il marito una donna indiana perché si rifiuta di avere rapporti sessuali.
La sentenza della corte ha cosi disposto il divorzio della coppia. Secondo quanto dichiarato dall’uomo, negli ultimi cinque mesi i due hanno fatto sesso solo dieci volte nelle quali la donna era in uno stato totalmente passivo. La decisione del giudice non ha raccolto il consenso da parte della donna che ha deciso di fare ricorso.

Quando si dice un divorzio per “giusta causa”.

2 commenti:

  1. Spesso queste donne vengono costrette a sposare qualcuno, con cui non si sognerebbero mai e poi mai di condividere nemmeno la sala da pranzo... :( che tristezza

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  2. E poi condannare una donna per "crudeltà" ...

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