Chi è che scrive?

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Daniele Campanari nasce a Latina il 9 dicembre del 1988, studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione all'università "La Sapienza" di Roma,collabora come giornalista a Radio Sapienza. La sua passione per la scrittura comincia nel "momento in cui ho imparato a mettere insieme due parole". Da bambino componeva filastrocche in rima utilizzando i nomi e i cognomi dei personaggi famosi. A 16 anni scrive e arrangia musicalmente " Sei tutto per me". Da qui, si collega l'altra sua passione, ovvero la musica, che lo porta ad esibirsi per un breve periodo con alcune tribute band romane di Luciano Ligabue. Da un anno circa, ha scelto di rendere pubblici i testi, le poesie, i racconti e gli aforismi che normalmente scrive nella sua stanza, nel bagno di casa, nello sgabuzzino e in altre parti del globo. "Tutti hanno un sogno riposto nel cassetto che vorrebbero realizzare. Il mio sogno ce l'ho in mano e attraverso una penna e un foglio bianco sto cercando di renderlo vivo"

martedì 12 giugno 2012

CASSANO: "FROCI NEL CALCIO? SONO PROBLEMI LORO"


Autorete dell'attaccante della nazionale

di Daniele Campanari

<<Prandelli mi ha detto che mi facevate questa domanda. Problemi loro, son froci, problemi loro>>. Alla domanda su cosa ne pensasse dei gay nel calcio, Antonio Cassano da Bari di anni 29 ha risposto così. Altra caduta stile Italia. Perchè nel nostro paese ancora si parla di gay come se fossero degli epurati, dei personaggi da condannare, degli iscritti a qualche tipo di loggia da scartare. E se qualcuno di loro fa parte del mondo del calcio sono <<problemi loro>>.
Certo, non saranno problemi di Cassano. Ma il problema, appunto, è proprio il pensiero meschino che, ancora oggi nell'età della tecnologia avanzata, delle scoperte mediche, della comunicazione di massa, ci lega alla concezione che l'essere gay è un problema.
E il binomio va tenuto in considerazione ancor più se giudicato di facile espressione.
Allora, ancora una volta ci ritroviamo a parlare di omosessuali come minoranza o addrittura di un gruppo nascosto, o ancor peggio, che si nasconde.
I moderni definiscono col termine outing l'espressione che porta ad una dichiarazione spontanea della propria condizione di essere umano "diverso".
Cassano è solo l'ultimo dei presunti puri che non ha considerato l'unione anatomico cognitiva cervello-bocca.
<<Se dico quello che penso succede un casino>>. Lo hai detto senza pensare, Antonio.

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