Chi è che scrive?

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Daniele Campanari nasce a Latina il 9 dicembre del 1988, studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione all'università "La Sapienza" di Roma,collabora come giornalista a Radio Sapienza. La sua passione per la scrittura comincia nel "momento in cui ho imparato a mettere insieme due parole". Da bambino componeva filastrocche in rima utilizzando i nomi e i cognomi dei personaggi famosi. A 16 anni scrive e arrangia musicalmente " Sei tutto per me". Da qui, si collega l'altra sua passione, ovvero la musica, che lo porta ad esibirsi per un breve periodo con alcune tribute band romane di Luciano Ligabue. Da un anno circa, ha scelto di rendere pubblici i testi, le poesie, i racconti e gli aforismi che normalmente scrive nella sua stanza, nel bagno di casa, nello sgabuzzino e in altre parti del globo. "Tutti hanno un sogno riposto nel cassetto che vorrebbero realizzare. Il mio sogno ce l'ho in mano e attraverso una penna e un foglio bianco sto cercando di renderlo vivo"

giovedì 29 marzo 2012

L'ORGASMO: LO SPORT SCELTO DALLE DONNE


L'ORGASMO: LO SPORT SCELTO DALLE DONNE

di Daniele Campanari


Secondo quanto riportato da una ricerca americana proposta da “Sexual and Relationship Terapy”, le donne possono avere un orgasmo praticando uno sport o semplicemente un’attività fisica.
In queste circostanze, non serve fantasticare su qualche incontro “hot”; basta contrarre e quindi allenare il proprio muscolo addominale attraverso gli esercizi preposti.
Infatti, allenando i muscoli ventrali, si può raggiungere un orgasmo inaspettato.

Per testare questa ricerca, 370 donne sono state chiamate in causa durante un atto sportivo. Il 40% di esse ha dichiarato di aver provato piacere in più di 10 occasioni.
Ora, provate ad immaginarvi mentre correte sul tapis-roulant della palestra che frequentate.

… Ho detto che dovevate usare l’immaginazione, non correre per davvero!

DONNE, E' ARRIVATO ROCCO!


DONNE, E' ARRIVATO ROCCO!

di Daniele Campanari


Il tormentone è nato a Zelig ma stavolta pare che Rocco Siffredi sia arrivato davvero.
Infatti, sembrerebbe  che il noto pornoattore italiano abbia deciso di candidarsi al ruolo di sindaco di Palermo per le prossime elezioni. A sostenere la candidatura di Siffredi, ci hanno pensato i militanti del web che attraverso Facebook  hanno creato la fan page “Rocco Siffredi Sindaco di Palermo” che ha già ricevuto notevoli consensi con oltre 1450 adesioni.
Nella pagina sono presenti alcune campagne elettorali oltre ad una frase dello stesso attore che invita i palermitani al voto giurando di “mettere a disposizione i suoi mezzi”.
I più maliziosi avranno associato alla parola “mezzi” quel qualcosa che ha contribuito alla notorietà di Rocco.

In ogni caso, è fuori dubbio che se Palermo dovesse eleggere Rocco Siffredi come primo cittadino, la via del comune sarebbe frequentata da molte donne.

mercoledì 28 marzo 2012

MI CHIAMO FACEBOOK


MI CHIAMO FACEBOOK

di Daniele Campanari


Che Facebook abbia avuto una notevole influenza su molte persone presenti sul globo terrestre, si sa.
Ciò che ancora non era pervenuto è che Facebook sia diventato anche un nome proprio di persona. Facebook Jamal Ibrahim è una bambina egiziana chiamata dal padre proprio come il social network più famoso del continente. Eccesso di fantasia? Forse. Fatto sta che il signor Ibrahim ha voluto rendere omaggio al canale multimediale autore di un contributo importante in termini propagandistici durante le azioni sovversive di Wael Ghonin e quindi la conseguente caduta di Mubarak.
E’ noto che il canale di Mark Zuckerberg  non viaggia mai da solo ma è sempre ben accompagnato da altri due capisaldi della comunicazione tecnologica, come Twitter e You Tube.

A questo punto c’è da scommettere che qualora i genitori di Facebook (la bambina) decidessero di mettere al mondo altri pargoli, due nomi sono già assegnati.

SUL WEB IL VALORE LEGALE DELLA LAUREA SECONDO I CITTADINI


SUL WEB IL VALORE LEGALE DELLA LAUREA SECONDO I CITTADINI

di Daniele Campanari


Il ministero dell’Università pochi giorni fa ha aperto un dibattito nazionale sul valore legale della laurea. Lo scopo del dibattito è quello di ascoltare l’opinione pubblica su questo argomento scottante. Attraverso il sito internet del ministero, facebook e twitter, i cittadini potranno compilare un questionario composto da 15 domande, alcune a risposta chiusa e altre a risposta aperta, apponendo cosi la propria riflessione personale. Questa consultazione, fortemente voluta dal ministro dell’istruzione Francesco Profumo, è solo l’incipit per un futuro referendum che dovrebbe essere emanato in tempi non troppo lontani.  Ad oggi, sono già oltre 20 mila gli italiani che hanno aderito all’iniziativa.
Nell’era della tecnologia basata sulla comunicazione di massa, il loco scelto dai rappresentanti del MIUR è di gran lunga azzeccato. Nonostante ciò, non tutti si sono dimostrati d’accordo.

Infatti l’UDU (Unione degli Universitari), ha aspramente criticato questo metodo aggiungendo che questi sondaggi sono <<faziosi e produttori di una realtà distorta>>. A dar manforte a questa tesi, ci ha pensato l’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari) che ha giudicato questo referendum <<una farsa>>
Insomma, la “guerra” è appena iniziata e sembra apertissima. Ciò che è certo è che non si chiuderà prima del 24 aprile (giorno in cui verranno visualizzate le schede) e sicuramente non vedrà né vincitori né vinti.

ARRESTATO BATMAN!


ARRESTATO BATMAN!

di Daniele Campanari

Batman in prigione;
non è il titolo del prossimo capitolo della saga che vede protagonista l’uomo pipistrello nato dalla fantasia di Bob Kane, ma è ciò che è accaduto realmente pochi giorni fa a Montgomery, nel Maryland (USA).
I poliziotti della contea hanno fermato sulla statale una Lamborghini Gallardo di colore nero e con al posto della classica targa il simbolo distintivo del cavaliere oscuro. L’auto viaggiava secondo il codice della strada ma ad insospettire i “guardiani della legge” è stata proprio quella targa.
Cosi, quando i poliziotti si sono ritrovati davanti proprio Batman, si sono fatti una bella risata ma non hanno potuto fare a meno di arrestare l’eroe.
Intanto sulla rete molti si domandano chi possa essere il tizio alla guida del bolide.
Stando ad alcune ricerche venute fuori in queste ore, sembrerebbe che alla guida del mezzo ci fosse Lenny B. Robinson, un ricco benefattore non nuovo a travestimenti del genere. Infatti, pare che Robinson giri spesso travestito da Batman recandosi negli ospedali per cercare di portare un po’ di allegria tra i bambini malati.
Insomma, per quanto casi del genere possano ricondurre a pazzie o manie di protagonismo, c’è sempre il lato positivo della medaglia.

Che Batman abbia preso vita grazie a Robinson non è dato a sapersi, ma, in ogni caso, ce ne fosse di gente come lui!

martedì 27 marzo 2012

"POLITICALLY CORRECT"


"POLITICALLY CORRECT"

di Daniele Campanari


Si può recensire una lista di 50 parole da vietare ai bambini nell’uso del linguaggio quotidiano?
Qualsiasi persona dotata di un cervello ben pensante risponderebbe con un secco quanto perentorio: “NO!”
A New York il Dipartimento per l’Istruzione ha pensato bene di bandire dalle menti dei bambini delle scuole elementari ben 50 vocaboli. Il tutto in nome di quella “politically correct”, espressione nata negli USA a cavallo degli anni Settanta al tempo delle lotte per i diritti civili.
I pargoli delle scuole newyorkesi non potranno utilizzare la parola “compleanno” per non offendere la sensibilità dei testimoni di Geova che non festeggiano annualmente il giorno della loro nascita. E poi ancora la parola “dancing” perché evocherebbe immagini troppo sexy. Meglio usare la parola “balletto”.

“divorzio”, “dinosauri”, “sigarette”, “halloween”, “videogioco”, “povertà”, “schiavitù”; secondo quelli del Dipartimento, questi termini danneggerebbero i futuri adulti provocando loro “maleducazione” e “distrazione”.
Togliere ai ragazzi argomenti di cui discutere è a dir poco controproducente cosi come è ovvio che eliminare queste parole del linguaggio comune rende impossibile il passaggio dallo status quo ad un pensiero maggiormente sviluppato e obiettivo.
Non sembrano essere, questi, i tempi del dietrofront dato che le direttive sono già state emanate ed entro pochi giorni questa ridicola posizione verrà resa ufficiale.
A questo punto non ci resta che parlare di una pessima “schiavitù” di palazzo.
Ho usato la parola “schiavitù” … è consentito?

lunedì 26 marzo 2012

LA PASSWORD PERFETTA E' NELLA NOSTRA TESTA



LA PASSWORD PERFETTA E' NELLA NOSTRA TESTA

di Daniele Campanari

La password perfetta non esiste! O meglio, esiste ma è nella nostra testa. Quindi … Esiste!

Già per capire se esista o meno la password perfetta, ci vorrebbero i migliori studiosi del settore. La password, quella combinazione (il)logica di lettere, numeri, e simboli, ci fa venire l’emicrania ogni volta che viene chiamata in causa. La domanda sorge spontanea: possiamo fare a meno delle password nella nostra vita? Ovviamente no! Che sia sul web o semplicemente nella vita reale, la password è tra di noi.
Oggi, un po’ per la potenza delle macchine, un po’ per la scaltrezza degli Hacker, le nostre proprietà private vengono spesso violate. Quindi, dove aggrapparsi per non vedere la nostra libertà profanata?
Per l’Economist, la password perfetta è quella dettata dalla nostra fantasia. Non pensiamo ai personaggi della Walt Disney ma a fatti ben più proporzionati alla nostra cultura virtuale. Sebbene non esistano password sicure, quelle più difficili da ricordare sono anche quelle meno rintracciabili.
Negli USA il dipartimento della Difesa sta pensando di creare una tastiera in grado di riconoscere il proprio padrone attraverso la velocità di battitura dei tasti. Dice: “Fantascienza!”

Per forza! Cosa ci si può aspettare dalla patria di Hollywood?
Insomma, password perfetta o no, esistono dei modi per fare in modo che il nostro “io” virtuale non venga mai profanato. Uno di questi è, senza dubbio, il più antico quanto attuale soprattutto nell’era dei Social Network.

Non svelare mai nessuna password al fidanzato/a. A volte, l’Hacker infallibile è proprio dietro di noi.

IL POETA DEL CALCIO


IL POETA DEL CALCIO

di Daniele Campanari



"Oh capitano, Oh mio capitano!"

Un poeta è cosi che darebbe sfogo alla sua poesia dedicata a qualcuno (un capitano) entrato di diritto nella leggenda del calcio passato, presente, e futuro.
I tifosi della Juventus, che di certo poeti non sono, cantano: "Un capitano, c'è solo un capitano ..."
Non sarà poesia questa, ma poco ci manca.

Alessandro Del Piero, simbolo della Juventus anni '90; simbolo di una continuità calcistica che vede protagonisti pochi come lui ( vedi F. Totti -attualità-); simbolo di una Signora reduce dai colpi bassi di Calciopoli. Un campione intramontabile che a 37 anni suonati gioca ancora come un ragazzino di periferia nella stradina davanti casa e che ancora riesce a regalare colpi da biliardo degni dei più illustri signori della categoria. Simboli, valori, umanità: basti pensare alla professionalità dimostrata dal 37enne di Conegliano Veneto in una stagione che lo vede protagonista più per il suo silenzio che per le volte in cui è sceso in campo. Per quella magia che si sprigiona dai suoi piedi è certo, logico, che molti amanti del calcio farebbero una petizione da consegnare nelle mani di Antonio Conte per vedere più spesso il numero 10 sul rettangolo di gioco. Ieri, durante la kermesse tra Juventus e Inter, derby d’Italia per Gianni Brera, derby della discordia per i militanti del palazzo, Del Piero si è reso protagonista di uno di quei colpi che ti aspetti. Quando al minuto sette del secondo tempo ha fatto il suo ingresso, tra l’ovazione dello Juventus Stadium sempre più in veste di “fortino di sicurezza”, il capitano senza fascia, qualcosa è cambiato. Sarà il caso, sarà un destino beffardo per la compagnia dell’”ex triplete”, ma la Juventus passa in vantaggio prima con Caceres, autentico purosangue, e poi raddoppia con Del Piero ottimamente assistito da Vidal.

Linguaccia …2-0 e tutti a casa!

Gli amanti del calcio datato paragonano l’attuale portabandiera bianconero all’ormai noto Josè Altafini, altro campione (in)discusso capace di dare il là a partite che sembravano sull’orlo del precipizio musicale.
Se c’è un destino che si fa beffe di tutti noi, questo ha deciso di presentarsi ieri sera in una primaverile serata del marzo torinese.
Alla presenza numero 16, al subentro numero 13, Del Piero ha segnato il suo primo goal nel nuovissimo stadio della Juventus. Se la matematica non è un’opinione 16+13 fa 29, come gli scudetti affissi sulla bacheca del cuore e della memoria bianconera.
Esagerando, a quel 29 potremmo aggiungere il primo goal stagionale: 29+1 fa 30, come gli scudetti in caso di vittoria del titolo quest’anno … Scongiuri a parte.
Allora, per volere divino, si fa riferimento a quella coreografia presentata dalla curva juventina, in occasione del calcio d’inizio, in cui è palese il riferimento proprio a quei 29 scudetti.

Stai a vedere che i tifosi sapevano tutto!